La funzione dei festival nell’economia del sistema culturale:
molti quesiti...

Molti sono i quesiti in attesa di risposta, su queste tematiche, a partire dal primo: che funzione svolgono i festival nell’economia complessiva del sistema culturale italiano? “Economia” qui intesa ovviamente anche in termini semiotici.

E naturali sorgono altre domande:

     

      • che impatto hanno i festival sul lato dell’offerta e sul lato della domanda di cultura?

      • svolgono una funzione anticiclica rispetto a diminuzioni dei consumi culturali?

      • contribuiscono realmente al tanto auspicato (anche dalla Commissione Europea) “audience development” in ambito culturale?

      • stimolano processi di “democratizzazione culturale” o restano nicchie per una compagnia di giro di pochi eletti (intellettuali ed artisti, organizzatori culturali, giornalisti specializzati…)?!

      • rappresentano un dispositivo di innovazione culturale-sociale, oppure si limitano a fotografare l’esistente e quindi riprodurre le dinamiche e i rapporti di forze vigenti, cioè hanno una funzione paradossalmente conservatrice rispetto alle “naturali” dinamiche di mercato?

    A questi e molti altri quesiti intende rispondere il progetto di “ Italia dei Festival”.

    Esemplificativamente:

       

        • quali sono le caratteristiche sociologiche del pubblico dei festival, il loro “identikit”?

        • quali sono le caratteristiche sociologiche dei promotori e degli organizzatori, dei direttori artistici ed in generale di tutti i lavoratori coinvolti in queste attività?

        • quali sono i “format” organizzativi prevalenti?

        • che apporto determinano ad attività preziose per lo sviluppo del sistema artistico-culturale, come

      (a.) il ricambio generazionale degli artisti ?

      (b.) la coesione e l’inclusione sociale ?

      (c.) il perfezionamento professionale ?

      (d.) la formazione del pubblico ?

      (e.) l'”audience development”?

      (f.) la “democrazia culturale”?

      Anche se la sfera economica non è ritenuta prioritaria o prevalente, questa dimensione viene comunque presa in adeguata considerazione, all’interno di un approccio multidisciplinare / interdisciplinare:

         

          • che ricadute producono nell’economia dei territori (studiando la “filiera del festival”)?

          • quale rapporto esiste tra investimento pubblico e risorse di mercato?

          • che relazioni (e semmai interazioni) tra i vari “livelli” della “mano pubblica”, ovvero contributi da parte del Ministero della Cultura, delle Regioni, degli altri enti locali?

          • quanta occupazione stimolano, quanta stabile e quanta temporanea, e di che qualità?

          • quale rapporto hanno con il sistema mediale, nazionale e locale (“mainstream”, web…)?

          • che relazione si instaura a livello di turismo culturale e di marketing territoriale?

          • come valutare il rischio di una deriva verso le logiche dell’ “eventificio”?

        (…)

        In prospettiva, il “censimento” e la “mappatura” forniranno strumenti cognitivi funzionali anche alle (pur rare) “valutazioni di impatto” promosse dalle istituzioni pubbliche al fine di comprendere le ricadute dell’intervento della “mano pubblica” a sostegno dei festival.

        Il progetto “ Italia dei Festival. Portale Nazionale Multimediale di Tutti i Festival Italiani ” non ha la presunzione di rispondere in modo esaustivo a tutti questi quesiti, ma, al contempo, si pone come base per ulteriori iniziative esplorative.